Differenza tra ansia e panico

I termini “attacco di panico” e “attacco d’ansia” (o semplicemente “ansia”) vengono frequentemente utilizzati in modo intercambiabile, dando l’impressione che si riferiscano alla stessa condizione. Tuttavia, non è così; al contrario, si tratta di due condizioni distinte, e comprenderne le differenze è essenziale per l’individuo che ne soffre e per un’eventuale terapia.

Differenza tra ansia e panico

CHE COS’È L’ANSIA

L’ansia rappresenta l’emozione che gli esseri umani sperimentano quando percepiscono una minaccia imminente.
Immaginiamo di attraversare la strada e, all’improvviso, una macchina sfreccia a grande velocità a pochi metri da noi. In uno istante, ci spaventiamo e corriamo verso il marciapiede. Prima ancora di iniziare la corsa, il nostro cervello ha già rilevato il pericolo, attivando il nostro organismo per una reazione immediata ed efficiente. Questo episodio è solo uno dei molteplici esempi che illustrano cosa accade quando ci troviamo di fronte a una minaccia. In situazioni stressanti o minacciose, il corpo umano reagisce automaticamente con una risposta fisiologica, un meccanismo che fa parte del nostro patrimonio biologico da migliaia di anni. Questa risposta automatica prepara il corpo a difendersi dalla fonte di paura attraverso un intenso sforzo fisico, che può assumere la forma di attacco o fuga, a seconda della necessità. L’ansia, o la reazione di attacco o fuga, è quindi una risposta automatica, geneticamente programmata, che si attiva quando siamo di fronte a un pericolo o a un’emergenza.

Un certo livello di ansia, se mantenuto entro limiti accettabili, può essere utile non solo in presenza di una minaccia fisica, ma anche in attività che richiedono impegno, concentrazione e attenzione per evitare errori. Ad esempio, chi fosse completamente rilassato durante un incontro sportivo, un esame o un colloquio di lavoro potrebbe non esprimere al meglio le proprie capacità. L’ansia, entro certi limiti, è quindi non solo utile ma necessaria; è l’eccesso di ansia che può invece influire negativamente sulle prestazioni.

CHE COS’È IL PANICO

Il panico si manifesta come un’estrema ansia o paura. Mentre svolgiamo le nostre attività quotidiane, come fare la spesa al supermercato, guidare o cenare al ristorante, possiamo improvvisamente sperimentare uno stato intenso di ansia in situazioni apparentemente innocue. Non ci troviamo di fronte a un pericolo reale né a situazioni che richiedono particolare impegno e concentrazione, ma, inaspettatamente, scatta la risposta di attacco o fuga, generando un attacco di panico. Analogamente al comportamento di un allarme troppo sensibile di una macchina che si attiva al momento sbagliato, un sistema di allarme fisiologico ipersensibile può innescare la reazione di attacco o fuga anche in assenza di un pericolo esterno reale. Questo può causare ansia in situazioni in cui la maggior parte delle persone rimarrebbe relativamente tranquilla.

SINTOMI FISIOLOGICI DELL’ANSIA

L’adrenalina è l’ormone che viene rilasciato dall’organismo quando siamo in ansia e che ci permette di reagire velocemente e con forza ai pericoli attraverso i seguenti cambiamenti fisici.

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Questi cambiamenti sono utili in caso di effettivo pericolo, sfortunatamente però chi soffre di un problema d’ansia può avvertirli in circostanze in cui un pericolo esterno non è presente. Come mai ciò accade?

CAPIRE IL PANICO

Gli attacchi di panico sono il risultato di una complessa interazione di reazioni fisiche, pensieri ed emozioni.
Immagina di guidare la tua auto e, improvvisamente, avverti una sensazione di tensione emotiva. Il cuore inizia a battere più velocemente, la sudorazione aumenta, ti senti strano, e i pensieri affollano la mente: “Cosa succede se svengo o ho un infarto? Se mi sento male e ho bisogno di cure mediche, sono lontano da casa e c’è molto traffico… chi verrà in mio soccorso?” La respirazione accelera, la paura e l’apprensione crescono: “Potrei perdere il controllo, uscire dalla macchina e gridare”.
Dopo pochi minuti, l’attacco di panico svanisce, ma ti senti debole, spaventato per ciò che è appena accaduto e preoccupato che i sintomi possano ripresentarsi.
I pensieri chiave nei disturbi d’ansia derivano da interpretazioni errate di sensazioni corporee o mentali. Un battito cardiaco accelerato può essere frainteso come un attacco di cuore, un improvviso senso di disorientamento può sembrare l’inizio della pazzia. Non è raro che chi soffre di attacchi di panico si rechi al pronto soccorso solo per scoprire di essere in perfetta salute e privo di pericoli imminenti. Avvertire improvvisamente sintomi di ansia senza comprenderne la ragione è allarmante: di fronte a una percezione di pericolo, i sintomi fisiologici della risposta di attacco o fuga tendono ad aumentare di intensità.
Immagina se, invece di interpretare i sintomi iniziali come segnali di imminente malessere e catastrofe, avessimo esaminato più attentamente le circostanze della nostra vita e scoperto che lo stress accumulato ha portato a queste reazioni così intense. L’ansia è una risposta che può attivarsi in risposta a situazioni di vita difficili, come lo stress sul lavoro o le difficoltà relazionali. Anche in questi casi, possiamo avvertire i sintomi fisiologici dell’ansia, che se non vengono interpretati correttamente, possono spaventarci e provocare ulteriore malessere. Nelle persone che soffrono di attacchi di panico, si instaura un circolo vizioso in cui i sintomi fisici, le emozioni e i pensieri interagiscono tra loro, incrementandosi rapidamente.

sintomi ansia

Le sensazioni che spesso interpretiamo erroneamente sono principalmente legate all’ansia. Tuttavia, anche eventi mentali, come la sensazione di confusione, e sensazioni fisiche comuni, come il dolore al torace dopo una corsa, una sensazione di pienezza addominale post pasto abbondante, o la percezione di una gola chiusa durante momenti di affaticamento, potrebbero essere fraintesi. Questo equivoco può portare a un ulteriore aumento dei livelli di ansia, intrappolandoci in un circolo vizioso che culmina in un attacco di panico.

VINCERE L’ANSIA E IL PANICO

La terapia cognitivo-comportamentale risulta particolarmente indicata per affrontare efficacemente i problemi legati all’ansia e agli attacchi di panico, focalizzandosi sui seguenti aspetti:
Comprendere l’ansia. Il primo passo per affrontare i problemi causati dall’ansia è quello di comprendere che l’ansia non è una malattia, bensì̀ un’emozione, utile in molte situazioni, i cui sintomi possono essere disturbanti, fastidiosi da tollerare, ma non pericolosi.
Riconoscere i pensieri catastrofici associati all’ansia. Dopo il primo attacco di panico si sviluppa spesso una sensibilità eccessiva alle proprie reazioni fisiche. Anche un leggero aumento del battito cardiaco può essere erroneamente interpretato come l’inizio di un attacco di cuore. Per interrompere il circolo vizioso del panico e prevenire che una normale reazione d’ansia si trasformi in un attacco di panico, è fondamentale evitare interpretazioni catastrofiche delle sensazioni legate all’ansia.
Affrontare le situazioni temute. Coloro che sperimentano attacchi di panico tendono spesso ad evitare le situazioni che temono possano scatenare l’ansia. Sebbene inizialmente l’evitamento possa portare a una diminuzione dell’ansia, nel lungo termine alimenta un aumento dell’ansietà legata all’idea di dover affrontare tali situazioni in futuro. Affrontare gradualmente le situazioni temute consente di contrastare i pensieri catastrofici e di acquisire fiducia nelle proprie capacità.

Se desideri approfondire le tecniche per gestire gli attacchi di panico, puoi scaricare la mia guida di auto-aiuto dedicata agli attacchi di panico.

 

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