L’ansia per il passato (ruminazione), o rimpianto, è un sentimento comune che può derivare da una varietà di esperienze, come errori commessi, opportunità mancate o decisioni sbagliate. Questi pensieri e sentimenti possono essere dolorosi e possono alimentare la depressione. Esplorare il mare intricato dei nostri pensieri è un po’ come affrontare le onde di un oceano emotivo. Il rimuginio e la ruminazione sono come vortici di pensieri ripetitivi che spesso giocano un ruolo chiave nel dare vita e nutrire vari disturbi. Anche se sono cugini nel mondo della mente, hanno le loro peculiarità e differenze.
Il rimuginio è una strategia per gestire le preoccupazioni, una sorta di gioco mentale in cui costruiamo scenari futuri negativi quando l’incertezza è dietro l’angolo. È considerato una delle componenti principali dell’ansia. Con esso tentiamo di anticipare problemi che potrebbero non verificarsi mai, mantenendo la nostra attenzione costantemente puntata su possibili guai che potrebbero non accadere.
La ruminazione, invece, è come un tuffo nel passato o nei nostri stati emotivi presenti. Un pensiero analitico che cerca di svelare le ragioni di eventi negativi, spesso connessi a perdite significative. È un processo che può alimentare il motore della depressione, facendola apparire, persistere e addirittura peggiorare nel tempo. Come nel rimuginio, questa modalità di pensiero, ostacola l’azione, ma con una limitazione dei rischi. Questi rischi includono la paura di fallire, di sentirsi umiliati, o di diventare persone che non vorremmo essere. La ruminazione si presenta come un tipo di pensiero astratto e poco utile, contrapposto a forme concrete di problem solving. Un risultato auspicabile della terapia potrebbe essere la transizione da un pensiero impoverito e inadoperabile, come la ruminazione, a un ragionamento pratico e funzionale.
Ruminazione rabbiosa
E non dimentichiamo la ruminazione rabbiosa, una sorta di tuffo emotivo quando la rabbia prende il sopravvento. Un processo che si concentra sulla rabbia stessa, sulle sue origini e sulle sue conseguenze, innescando un’esplosione di emozioni negative e alimentando il rischio di comportamenti aggressivi.
Come tanti altri pensieri, queste strategie non sono innate ma sono apprese nel corso della vita. La buona notizia? Possiamo cambiarle, proprio come qualsiasi altro comportamento appreso. Nella cornice della psicoterapia, l’obiettivo è riprendere il controllo dei nostri pensieri, diventare consapevoli delle motivazioni più profonde e superare vecchi schemi che ormai non servono più.
Come gestire l’ansia per il passato?
Il primo passo è accettare che il passato non può essere cambiato. Puoi imparare da esso, ma non puoi modificarlo. Questa accettazione può creare una certa distanza tra te e i tuoi pensieri ansiosi, riducendo la loro intensità.
Un altro passo importante è perdonare se stessi. Ognuno di noi commette errori e prende decisioni sbagliate. Questo non ci rende cattivi o inadeguati, ma umani. Il perdono di sé può contribuire a liberare il peso del rimpianto e a promuovere il benessere psicologico.
Infine, se l’ansia per il passato è così intensa da interferire con la vita quotidiana, può essere utile cercare l’aiuto di un professionista della salute mentale. Uno psicologo o psicoterapeuta può fornire strategie personalizzate e sostegno nel gestire l’ansia e nel promuovere il benessere psicologico.